Doping, il Movimento per un Ciclismo Credibile pubblica il primo report 2024: 9 casi nel primo semestre 2024, di cui 3 fra squadre WorldTour e Professional

La lotta al doping continua senza sosta. A poco più di 20 giorni dal via del più importante evento sportivo mondiale, i Giochi Olimpici, e nel mezzo della più importante corsa ciclistica, il Tour de France, il Mouvement pour un Cyclisme Crédible (Movimento per un Ciclismo Credibile – MPCC) ha pubblicato un nuovo report andando ad analizzare i dati della lotta al doping nei primi sei mesi di questo 2024. I dati che emergono sono incoraggianti: i casi, per quanto, specialmente in alcuni paesi, siano aumentati, sono la dimostrazione che sempre più paesi si stanno impegnando con la lotta alle sostanze dopanti e che i test sono sempre più efficaci nella rilevazione di medicinali illeciti nel sangue degli atleti.

A Parigi, spiega il report, l’International Testing Agency (ITA) si occuperà dell’analisi di oltre 6000 campioni nell’arco delle due settimane di Giochi, un numero in linea con i 6200 test effettuati a Tokyo nel 2021 ma decisamente più rilevante rispetto ai meno di 3000 che vennero analizzati 12 anni fa a Londra. Grazie al lavoro dell’ITA è stato possibile rendere più imparziale e affidabile il lavoro nella lotta alle sostanze che alterano le prestazioni dopo che i casi di doping “statale”, specialmente in Russia, avevano fatto sorgere più di un dubbio sul lavoro delle agenzie di controllo nazionali. Anche i numeri in Francia lasciano ben sperare: l’agenzia antidoping francese ha rilasciato i numeri relativi al 2022, evidenziando come da 12000 campioni prelevati solo 70 abbiano portato a sanzioni e, scendendo nel dettaglio del ciclismo, solo lo 0,86 per cento  dei 1632 test effettuati ha portato a risultati sospetti.

Andando ad analizzare nel dettaglio i dati del primo semestre del 2024, in ogni caso, emerge come il ciclismo sia ben lontano dall’essere lo sport più colpito dall’utilizzo di sostanze illecite. Prima in questa triste classifica è l’atletica leggera: in soli sei mesi, infatti, sono stati ben 83 i casi di doping venuti a galla, il che rende questo sport di gran lunga il più colpito dal doping. Nella classifica troviamo poi le discipline di sollevamento pesi e di powerlifting, rispettivamente con 36 e 34 casi emersi, seguiti dal rugby, con 13. Il ciclismo si posiziona molto più sotto, sono stati infatti soltanto 9 i casi emersi fino ad ora nel 2024, numero che sale a 11 se si contano anche i casi di frode e di risultati combinati). Entrando ancora di più nel particolare, degli 11 procedimenti, 9 riguardano il ciclismo su strada, uno la pista e uno la MTB. Nel settore stradale, due sono stati riscontrati in formazioni di livello WorldTour, uno solo fra le Professional e quattro nelle Continental.

In conclusione il MPCC ha poi evidenziato i rischi legati ad una nuova sostanza, il Tapentadol. Questo oppioide ha effetti più potenti del Tramadol (già inserito nella lista delle sostanze vietate dalla WADA ad inizio 2024) e ha effetti analgesici simili alla morfina che permettono di alzare la soglia del dolore, alterando così le prestazioni dell’individuo. Nelle prossime settimane l’Agenzia Mondiale Antidoping analizzerà la sostanza ed è probabile che venga anch’essa inserita nella lista di quelle vietate.

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